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BELLINZONA - Da qualche tempo, lo abbiamo scritto in diverse occasioni, è latente un disagio all’interno del ceto agricolo nei confronti dell’Unione Contadini Ticinesi (UCT). Nell'ultimo mese questo disagio si era accentuato in particolare su alcuni dossier, tra cui quello relativo all’incendio di Riazzino, tanto che agricoltori isolati avevano chiesto addirittura le dimissioni del segretario agricolo Cleto Ferrari e formato un gruppo denominatosi 'Dall'agricoltura per l'agricoltura'.
Per presentare la propria posizione in merito e per spiegare come intende affrontare questa particolare situazione, l'Unione contadini ticinesi si è riunito quest'oggi a S. Antonino.
"Cerchiamo di difendere tutti gli interessi degli agricoltori, in modo democratico e nell’unità del settore. Crediamo di aver dimostrato con i fatti che questi principi siano applicati", si legge in un comunicato stampa dell'UCT. E questo è anche ciò che il gruppo vuole continuare a fare per il futuro.
Un fattore importante, sottolineato anche durante la conferenza stampa, è quello relativo alla comunicazione all'interno degli agricoltori: "Fa piacere che le aziende agricole si diano da fare per informarsi e capire cosa sta succedendo", continua la nota stampa. "L’invito è di contattarci nel caso di dubbi: la porta è sempre stata aperta".
L'UCT scrive inoltre che il settore agricolo sta attraversando un periodo d’incertezza (legato all’apertura delle frontiere) e di grande difficoltà. "È più che mai importante che il settore si presenti unito" e per l'Unione contadini ticinese è anche indispensabile che il cantone riconosca le difficoltà reddituali acuite da una siccità che ha colpito principalmente le regioni di montagna. "Volenti o nolenti - scrive infine il gruppo - a breve termine saremo confrontati ad appuntamenti di grande rilevanza per l’agricoltura ticinese dove l’UCT dovrà svolgere un ruolo molto importante: l’opposizione alla variante 95, la creazione del parco del Piano di Magadino, le votazioni cantonali, ecc.".
